IL BORGO

Le radici storiche di Calendasco affondano nell’epoca romana quando, lungo la strada Placentia-Ticinum (Pavia), esisteva in questo luogo una mansione chiamata Ad Padum, ovvero “al Po”, con un porto e i relativi magazzini.

Il sito mantenne una grande importanza durante tutto l’alto medioevo, quando assunse il nome di Kalendask, toponimo derivato probabilmente dall’antico ligure con il significato di “luogo vicino al bosco”. Il Codice Diplomatico Longobardo attesta dal VII secolo la presenza di una chiesa e la decima versata all’oratorio di Santa Maria.

Di particolare rilievo nell’alto medioevo era il passaggio sul fiume, come confermato dalla conferma dei privilegi concessa da re Liutprando nel 715 e, poi, dallo stesso Carlo Magno. L’approdo, infatti, si trovava sulla strada che collega Piacenza, e quindi Roma, alla città di Pavia, capitale del regno.

Dopo la caduta dei Longobardi, il porto mantenne la sua funzione e l’antico tracciato divenne parte dell’itinerario che collegava Roma alla Francia e all’Inghilterra. Fu proprio a Calendasco che Sigerico, vescovo di Canterbury, attraversò il fiume Po nell’anno 990 d.C. mentre tornava da Roma dove si era recato per ricevere il pallio vescovile direttamente dalle mani del Papa. Dal suo diario di viaggio, documento unico nel suo genere, è stato possibile ricostruire tutte le 79 tappe che costituivano il cammino dei pellegrini e far rivivere oggi quella che si chiama via Romea, meglio conosciuta come via Francigena.

Dopo il mille, il borgo di Calendasco divenne un feudo del Vescovo di Piacenza, con un “ricetto” per la difesa e raccolta di prodotti agricoli. Nei secoli successivi sorsero attorno al borgo numerose commende dei Templari. Sotto la loro protezione nel 1155 si tiene presso il monastero benedettino di San Pietro, in località Roncaglia, l’attuale frazione di Cotrebbia vecchia, la prima dieta in cui l’imperatore Federico Barbarossa incontrò i cardinali inviati dal Papa. Sempre nello stesso sito, nel 1158, la seconda dieta di Roncaglia vide l’approvazione del decreto imperiale Constitutio de regalibus, con cui il Barbarossa sottrasse ai comuni padani le “regalie”, ovvero i diritti regi che questi si erano in precedenza arrogati.

Con lo scioglimento dell’ordine dei Templari, nel 1308 l’inquisizione papale giunse a Calendasco per processare i frati che appartenevano all’ordine. Nello stesso periodo Calendasco iniziò a perdere importanza a seguito della crescita di Castel San Giovanni e dello spostamento dell’asse viario fra Piacenza e Pavia. Nel 1346 i piacentini distrussero il castello di epoca carolingia, castello che venne ricostruito nelle attuali forme guelfe nel 1372.

Sempre all’inizio del Trecento, Calendasco fu il luogo della consacrazione di Corrado Confalonieri, figlio di una nobile famiglia Piacentina che, preso dal rimorso per aver appiccato, durante una battuta di caccia, un incendio di cui era poi stato incolpato un innocente, decise di prendere i voti ed entrare nel romitorio francescano del Gorgolare.

Corrado, alcuni anni più tardi, sarebbe partito in pellegrinaggio verso Roma e sarebbe poi approdato in Sicilia. Giunto a Noto, Corrado si ritirò con alcuni discepoli come eremita in una grotta, morendo in odore di santità il 19 febbraio del 1351. Elevato agli altari nel 1515, nel 1617 San Corrado, già patrono di Noto, divenne anche patrono di Calendasco e qui, nella chiesa di Santa Maria Assunta, venne fondata la Compagnia di San Corrado, una confraternita ancora oggi attiva.

Nel 1735 la stessa chiesa venne ampliata, assumendo le attuali dimensioni, mentre la facciata venne completata in forme neoclassiche nel secolo successivo. La chiesa ospita una pala di fine Cinquecento dedicata a San Corrado e le sue reliquie donate dal vescovo di Noto nel 1907.

I resti di una Storia così ricca, che fonda le sue radici nel periodo romano, sono ancora oggi visibili nel borgo. Soli duecento passi collegano il Castello e la Chiesa Parrocchiale con il Romitorio di San Corrado in cui oggi è attiva la Taverna dei Templari. Duecento passi, percorsi in passato da grandi personaggi, che potete oggi compiere anche voi, attraversando idealmente duemila anni di storia.